IL CALCIO E' ANCORA UNO SPORT ?
Il titolo è identico al titolo di una lettera che ho in questo momento inviato,
DI MIA INIZIATIVA E DI CUI MI ASSUMO LA RESPONSABILITA' DI TUTTI I CONTENUTI, al presidente AIA Abruzzo S.Calabrese, al presidente della FIGC Abruzzo D.Ortolano. Ho inoltre indirizzato la mail anche alla redazione del quotidiano, Il suo direttore L.Vicinanza, il caporedattore sig. r.Marino, il caposervizio sig. l.Colantonio.
Voglio condividere anche con i lettori del forum quello che la mia passione per questo sport mi ha portato a scrivere. ecco quindi la lettera integrale inviata.
Egr. Sigg. Stefano Calabrese
Daniele Ortolano
Via Camponeschi, 5 67100 L'Aquila
Gentilissimi Presidenti, sono un appassionato di calcio e dirigente della società Casolana Calcio che milita nel Campionato di 2° Categoria Girone F. Ho deciso di inviare questa mail perché sono scoraggiato per quanto ogni domenica sono costretto a vedere e subire a causa dell’irresponsabilità, superficialità, superbia (e mi limito a questo) di una categoria arbitrale che distrugge il gioco del calcio.
L’ultimo episodio è accaduto nell’incontro svolto il 24 Febbraio u.s. sul campo del Quadri.
L’arbitro dell’incontro si presenta sul campo di gioco affermando che lui arbitra nel campionato d’Eccellenza, come se l’incontro che si accingeva a dirigere fosse per lui un disonore. Già lì ti viene da pensare: “ecco il solito ragazzino che viene sul campo di gioco e con la divisa ed il fischietto si trasforma in un supereroe che tutto può, e soprattutto fa, a discapito di chi la domenica vuole solo passare alcune ore in compagnia di amici a divertirsi”. Ma non basta. Nel corso dell’incontro a un giocatore del Quadri viene fischiato un fuori gioco. Il giocatore, per tutta risposta, comincia ad inveire contro l’arbitro che lo ammonisce. A questo punto il giocatore incomincia un diverbio con insulti vari tra cui numerosi “Vaf……”, che abbiamo sentito chiaramente tutti in campo. Ci saremmo aspettati che l’arbitro, come da regolamento, estraesse il cartellino rosso, invece ha chiamato il giocatore per nome invitandolo a tacere. Ci mancava che gli chiedesse scusa lui. Nel prosieguo dell’incontro e a due minuti dalla fine l’arbitro, che era ad oltre 40 metri dall’azione, si precipita verso un nostro giocatore, reo di essere stato colpito dall’avversario, lo ammonisce per simulazione per cui, essendo già stato ammonito due minuti prima, lo espelle dal campo di gioco. Un altro ns. giocatore si avvicina all’arbitro e dice queste testuali parole: “arbitro, che cosa stai facendo?”. Per tutta risposta l’arbitro dichiara “te lo faccio vedere io” ed estrae il cartellino rosso. No comment.
A fine gara. a seguito delle numerosissime rimostranze della ns. panchina fischia anche anticipatamente la fine dell’incontro.
Ad animi calmi il primo giocatore espulso chiede delucidazioni all’arbitro che per tutta risposta riferisce che era indeciso se darci punizione a favore o, come ha fatto, fischiare simulazione (inesistente).
A questo punto, gentile signor presidente Ortolano, Le rivolgo una domanda. Non dovrebbe essere l’arbitro il primo, sul campo di gioco, a far sì che l’incontro si svolga in un clima sereno, visto che - sono sicuro - tutti la domenica vogliamo solo divertirci. Le assicuro che questo non è il primo incontro, quest’anno e solo quest’anno, in cui il direttore arbitrale la domenica farebbe bene a non mettere piede in un campo di calcio e a seguire la partita in tv.
Siamo stufi di vedere questi ragazzini che si trasformano in Superman appena preso in mano il fischietto e che distruggono il divertimento e la passione altrui.
Approntare e mantenere vivo oggi il calcio è un impegno notevole dal punto di vista sia monetario sia psicofisico. Situazioni assurde, come quella verificatasi domenica, sortiscono un solo effetto: affondare sempre più questo sport.
Una sola domanda, in conclusione, che Le assicuro ci siamo posti in moltissimi a fine gara: il 30 gennaio u.s., questo arbitro ha sostenuto i test regolamentari; con quale esito?
Da quanto visto in campo, secondo me, deve aver riportato non una netta insufficienza, un cartellino rosso perenne, nel senso di un’espulsione a vita dai campi di calcio.